Il Duomo di Firenze è il punto di riferimento più iconico della città. L’accattivante facciata realizzata con pannelli policromi di marmo verde, rosa e bianco, l’imponente Campanile disegnato da Giotto e la cupola autoportante del Brunelleschi sono assolutamente da vedere, ma c’è tutta una storia dietro e intorno al Duomo che è attentamente custodito presso il Grande Museo del Duomo (o Museo dell’Opera del Duomo).
Il Museo dell’Opera del Duomo si trova sul lato orientale di Piazza del Duomo Firenze Italiaed è lì che devi andare per vedere tutte le opere d’arte che un tempo decoravano l’interno del duomo. Ecco una selezione di opere d’arte che troverai lì.
Sala della prima facciata
Cuore del museo è la Sala della Prima Facciata dove è stato ricostruito con resina e polvere di marmo un modello a grandezza naturale (36x20x20 metri) della parte inferiore della facciata del Duomo.
Questa versione della facciata della chiesa fu progettata da Arnolfo di Cambio nel 1296 ma non completata; fu smantellato nel 1587 sotto il Granduca Francesco I, che intendeva finirlo definitivamente; in mancanza, un dipinto provvisorio realizzato per le nozze del principe Ferdinando nel 1689 finì per rimanere secoli fino a quando il tutto fu finalmente rifatto nell’Ottocento (1876 per 10 anni su disegno di Emilio de Fabris).
Quaranta statue originariamente scolpite per la facciata da artisti come Arnolfo di Cambio e Donatello sono collocate su questo fondale ricostruito su disegni cinquecenteschi.
Porte del Paradiso di Lorenzo Ghiberti
Il famoso scultore Lorenzo Ghiberti trascorse circa 50 anni della sua vita realizzando due importantissime serie di porte per il Battistero, l’edificio romanico situato di fronte al Duomo di Firenze.
La prima serie di porte in stile gotico, denominate Porte Settentrionali, furono commissionate al Ghiberti dopo che l’artista vinse un concorso nel 1401. 28 pannelli quadrilobati raffigurano la vita di Cristo dal Nuovo Testamento, i quattro evangelisti e i padri della Chiesa Sant’Ambrogio, San Girolamo, San Gregorio e Sant’Agostino.
I pannelli sono circondati da una cornice di fogliame e busti di profeti e angeli all’intersezione del pannello.
Nel 1425 si tenne un altro concorso per realizzare una seconda serie di porte, che vinse il Ghiberti, e quando furono completate circa 25 anni dopo, erano così belle da essere poste di fronte alle porte principali del Duomo, piuttosto che sulla dall’altra parte (da qui una certa confusione su quali porte siano quali).
Questi sono totalmente diversi. In stile rinascimentale, ci sono solo 10 grandi pannelli, con molto più spazio per l’artista per esprimere narrativa ed emozione nel nuovo stile. Dopo essere stato pesantemente danneggiato durante l’alluvione del 1966 e dopo oltre cinquecento anni di esposizione alle intemperie, nel 1990 si decise di spostare i pannelli originali per un primo restauro, poi conservazione.
All’interno del museo si possono vedere i pannelli restaurati rimontati nello stipite della porta, in relazione alla replica della facciata.
Maddalena penitente di Donatello
Questa tarda opera di Donatello è probabilmente una delle sculture più commoventi che tu abbia mai visto. Doveva essere collocato nel Battistero contro il muro sud-ovest.
Da allora è stato spostato più volte fino all’attuale collocazione nella Sala della Maddalena del Museo dell’Opera del Duomo (Museo del Duomo di Firenze). Questa scultura in legno intagliato mostra una donna stanca, triste e malnutrita con le mani alzate in preghiera.
Donatello la creò tardi nella sua vita e l’opera differisce molto dalle sue opere precedenti (anche quelle dello stesso museo); era diventato profondamente religioso nella sua vecchiaia e quest’opera proietta i suoi sentimenti sul personaggio biblico più anziano.
Pietà di Michelangelo
La scultura più famosa della Pietà di Michelangelo si trova nella Basilica di San Pietro in Vaticano, ma lo sapevi che Firenze ha una sua scultura dello stesso soggetto? Questa scultura è davvero commovente: Michelangelo la stava scolpendo per la sua tomba.
L’artista più anziano era frustrato e solo in parte non gli piaceva come stava arrivando, in particolare la posizione della gamba di Cristo, quindi l’ha tagliata. È rimasto incompiuto, cosa che ora possiamo apprezzare molto poiché puoi osservare i segni dell’artista.
Nel volto sgrossato di Nicodemo, la figura maschile in cima a questa composizione piramidale, vediamo un autoritratto di Michelangelo.